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Palermo, Cuba Soprana e Piccola Cuba


Nota almeno a partire degli inizi del Cinquecento come Cuba Soprana o Torre Alfaina, la struttura dovrebbe risalire alla seconda metà del XII secolo, verosimilmente agli stessi anni della Cuba (1180). Nel 1758 fu acquistata dal giurista Don Carlo Napoli, che fece apportare considerevoli modifiche alla struttura originaria, tanto da far scomparire la Cuba Soprana per dare vita a una tipica villa settecentesca con scala a duplice rampa contrapposta.



Della costruzione originale si conservano, nella facciata orientale della Villa (che costituiva, forse, la facciata principale della costruzione normanna) un grande fornice ogivale a doppia ghiera, attualmente murato, come anche le nicchie cieche a doppia ghiera che incorniciano monofore ogivali. Ma la vera sorpresa sta sottoterra, dove è stato scoperto un complesso sistema di canalizzazioni delle acque della sorgente del Gabriele, che sembra alimentasse una fontana del palazzo (salsabil) le cui acque fuoriuscivano dal fornice orientale per riversarsi in un bacino esterno.



A circa 200 metri di distanza, si scopre anche un chiosco, detto Piccola Cuba, in asse con la facciata orientale della villa: è rimasto immutato nei secoli e doveva essere utilizzato dal sovrano normanno per il riposo durante il giorno. Si tratta di un piccolo edificio a pianta quadrata sormontato da cupola, con archi a sesto acuto su ogni lato, incorniciati con bugne a guancialetto, motivo decorativo diffuso nelle costruzioni degli ultimi decenni del regno normanno (si ritrova nel campanile di Santa Maria dell’Ammiraglio e nelle chiese di Santo Spirito e della Magione). La cupola al suo interno presenta uno degli elementi peculiari dell’architettura arabo-normanna, ovvero il raccordo angolare con nicchie degradanti.



Anche la Cuba Soprana e la Piccola Cuba si trovavano dentro il parco reale normanno del Genoardo, il “Paradiso in Terra”, probabilmente già esistente all’epoca di Ruggero II e arricchito in epoca Guglielmina da palazzi, chioschi, padiglioni, fontane, bacini d’acqua e alberi di ogni varietà.



Dopo l’acquisto nel 1991 da parte della Regione Siciliana, Villa Napoli è stata interessata da una serie di interventi di restauro che hanno consentito il recupero delle coperture e dei corpi annessi. Soltanto di recente è stato recuperato il giardino con l’agrumeto storico e riadattato il sistema originario d’irrigazione.


Published  Tuesday, 8 August 2023
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