Panormus Blog

Palermo, il Monastero di S. Caterina d'Alessandria.


Il monastero sorse dopo il 1311 per volontà testamentaria di B. Mastrangelo, nel 1532, a causa dell'accrescersi del numero delle religiose, provenienti da nobili famiglie, venne acquistata dal monastero la chiesa di San Matteo per ingrandire l'edificio.



Il monastero verso il XVI secolo per magnificenza e ricchezza diviene uno dei monasteri nobiliari e di clausura, più importanti del territorio palermitano, il fasto e la grandezza della chiesa esterna dovevano significare la potenza del Papato, nel caso specifico di tutto il complesso di Santa Caterina, altri due elementi in più: la nobiltà, il censo, il rango, il blasone delle monache e il fatto che la chiesa ubicata al centro della città, doveva essere all'altezza del luogo.



Il Chiostro, per ubicazione crocevia di tutti gli ambienti dell'aggregato monasteriale, era utilizzato come disimpegno e area ricreativa individuale per le celle di ogni singola religiosa, al centro del cortile alberato, una fontana con elevazione formata da vasche a conchiglia e sul piedistallo centrale è collocata la statua raffigurante San Domenico.



Il ruolo religioso e caritatevole del gruppo monacale di Santa Caterina è ben noto ai palermitani, soprattutto ai più anziani, che continuano a mantenere vivo il ricordo dei sapori dei dolci tipici siciliani, che le suore usavano produrre nei giorni di festa. Nonostante l'abbandono del personale religioso, è mantenuta viva la secolare tradizione della preparazione delle specialità seguendo rigorosamente le ricette tramandate da generazioni di monache pasticcere.



"I segreti del chiostro" è un progetto di riscoperta e valorizzazione delle antiche tradizioni della pasticceria conventuale, un'importante eredità materiale che non poteva andare perduta e che bisognava tramandare alle generazioni future.
La spezieria o dolceria di Santa Caterina era il luogo del monastero preposto alla realizzazione di biscotti, pasticciotti ripieni, frittelle, conserve e così via, la vendita di dolci rappresentava una fonte di reddito importante per la sopravvivenza del monastero.


Published  Friday, 31 March 2023
Visited Page 789