Johann Wolfgang Von Goethe è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e critico musicale tedesco, nel 1787 intraprese il suo primo viaggio in Italia che lo portò anche in Sicilia.
Goethe arrivò a Palermo il 2 aprile 1787 e, agli occhi del viaggiatore tedesco, la bellezza e il fascino della città si esaltavano emozionandolo come davanti ad un quadro di Lorrain: "Non saprei descrivere con parole la luminosità vaporosa che fluttuava intorno alle coste quando arrivammo a Palermo in un pomeriggio stupendo.
La purezza dei contorni, la soavità dell'insieme, il degradare dei toni, l'armonia del cielo, del mare, della terra… chi li ha visti una volta non li dimentica per tutta la vita".
Nostra prima cura fu quella di studiare bene la città, assai facile da osservarsi superficialmente ma difficile da conoscere; facile perché una strada lunga alcune miglia l'attraversa dalla porta inferiore a quella superiore, ossia dalla marina sino al monte, ed è a sua volta incrociata da un'altra pressappoco a metà, dimodoché ciò che si trova su queste due linee è comodamente visibile; la città interna, al contrario, disorienta lo straniero, che può dirigersi in tale labirinto solo con l'aiuto d'una guida.
Com'essa ci abbia accolti, non ho parole bastanti a dirlo: con fresche verzure di gelsi, oleandri sempre verdi, spalliere di limoni, ecc. In un giardino pubblico c'erano grandi aiuole di ranuncoli e di anemoni. L'aria era mite, tiepida, profumata, il vento molle.
Dietro un promontorio si vedeva sorgere la luna che si specchiava nel mare.
Quelle che Goethe scrisse furono pagine straordinarie, e ancora oggi sono la migliore pubblicità per la grande isola italiana; Goethe ne rimase talmente affascinato da fare un'affermazione che, ancora oggi, è fra le sue citazioni più note e apprezzate:
" l'Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa "