Il Teatro delle Marionette, conosciuto come Opera dei Pupi, si affermò nell’Italia meridionale ed in particolare in Sicilia agli inizi del 1800. L’affermazione dell’Opera dei Pupi nei teatri e specialmente nelle piazze, fu favorita dai “Cuntastorie”, i quali fecero si che le storie divenissero presto patrimonio popolare, simboli della voglia di riscatto e di giustizia di una classe sociale, diffondendo il concetto di onore e creando occasioni di ritrovo sociale.
I teatrini erano spesso a conduzione familiare, la scultura, la costruzione e la pittura delle marionette, rinomate per le intense espressioni, venivano realizzate dagli artigiani con metodi tradizionali. Tra i personaggi più noti, raffigurati fra i pupi siciliani, Orlando e Rinaldo ma anche Carlo Magno, Angelica e Gano di Maganza e i saraceni.
Nel 2001 l’Opera dei Pupi è inserita nel programma Unesco istituito nel 1999 “Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità” (Masterpieces of the Oral and Intangible Heritage of Humanity). Il 17 ottobre 2003, l’Unesco approva a Parigi la “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale“.