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Emanuela Loi il sorriso della giustizia spezzato dalla mafia

Published  Sat, 08 Mar 2025 10:07:42 +0100Visited Page  1.025 

Il coraggio e la determinazione

Ci sono storie che entrano nel cuore delle persone e ci restano per sempre, sono storie di coraggio, di scelte, di sacrifici che nessuno vorrebbe mai raccontare, eppure devono essere ricordate, per non dimenticare mai.

La storia di Emanuela Loi è una di queste, una giovane donna di 24 anni, un sorriso aperto sul futuro, una divisa indossata con orgoglio, e un destino crudele in quel maledetto 19 luglio 1992 in Via D’Amelio.

Emanuela non era un’eroina per scelta, lo è diventata per la sua coerenza, per il suo senso del dovere, per quella forza che solo chi crede fino in fondo nella giustizia riesce a trovare.

Non era palermitana, ma per me è come se lo fosse stata, era nata in Sardegna e come tante ragazze della sua età sognava una vita piena di speranze e di traguardi. Non aveva paura di affrontare la realtà dura e complicata che quel periodo storico imponeva a chi indossava una divisa in Sicilia.

Quando le venne affidato il compito di fare parte della scorta del giudice Paolo Borsellino, Emanuela non esitò, fu la prima donna della Polizia di Stato a ricevere questo incarico, in un’epoca in cui la criminalità organizzata stava mostrando il suo volto più spietato. Era consapevole dei rischi, ma credeva che la giustizia fosse una causa per cui valeva la pena esporsi. Emanuela, con la sua semplicità e il suo coraggio, incarnava l’idea di una gioventù che non abbassa la testa.

Quel pomeriggio di luglio, Emanuela era lì, davanti al portone di Via D’Amelio, insieme ai suoi colleghi, per proteggere il giudice Borsellino.
Poi, l’esplosione, un boato che ha squarciato il cielo di Palermo e ha portato via tutto, vite, sogni, speranze.

Ma chi pensa che la mafia quel giorno abbia vinto si sbaglia, perché la memoria di Emanuela e dei suoi colleghi della scorta, è diventata il simbolo di tutte le donne e degli uomini che, ogni giorno, difendono la legalità senza paura.

Oggi, il nome di Emanuela risuona nei racconti nelle scuole, nelle commemorazioni ufficiali, nelle strade e nelle piazze che le sono state intitolate. Ma soprattutto, vive nei cuori di chi non vuole smettere di credere che la legalità sia un valore da difendere, sempre.

Emanuela, il suo sorriso, il suo coraggio e la sua breve vita, restano la nostra eredità più preziosa, perché la memoria è il primo antidoto all’indifferenza e, ricordare Emanuela, significa scegliere, ogni giorno, da che parte stare.


Emanuela Loi

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